“Il Sindaco guida la Giunta verso il baratro della privatizzazione dell’Acea, una scelta assurda e sbagliata, che ora il Consiglio comunale deve assolutamente rispedire al mittente -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Alemanno sta prendendo in giro tre volte i cittadini: uno, calpesta la volontà popolare visto che i referendum hanno chiarito che l’acqua deve essere pubblica e quindi Acea va ripubblicizzata piuttosto che ceduta ai privati; due, nessuna legge impone questa scelta al contrario di quanto afferma, anzi l’unica legge che vale è quella scritta dalla maggioranza dei romani e degli italiani con il voto; tre, sostiene di vendere un bene comune per fare cassa quando Acea è un vero e proprio gioiello del Comune da tenersi ben stretto in tempi di crisi.”

Legambiente torna a ricordare i numeri del voto referendario a Roma: hanno votato per la gestione pubblica dell’acqua, dei trasporti e dei rifiuti, ben 1.288.034, il 60,56% del totale degli elettori della Capitale di 2.127.008, e di questi ben 1.227.089 hanno espresso il voto favorevole, indicando la via delle gestioni pubbliche come quelle da perseguire, ossia il 96,12%. I numeri crescono ancora considerando il quesito sull’abolizione della remunerazione del capitale investito nella tariffa del servizio idrico integrato, dove i favorevoli sono stati ben 1.238.325, ossia il 96,72% dei votanti 1.288.881 (60,6% del totale degli elettori). “Mentre il Sindaco di Roma, continua a farneticare di nuove quote dell’Acea da vendere ai privati, infischiandosene del volere dei cittadini, c’è un grande movimento europeo e mondiale che sta discutendo al Forum alternativo mondiale dell’acqua a Marsiglia, su posizioni molto avanzate -afferma da Marsiglia Maurizio Gubbiotti, coordinatore della Segreteria nazionale di Legambiente, dove sta partecipando ai lavori del FAME-. Il Forum istituzionale organizzato dalle multinazionali dell’acqua va verso il fallimento, mentre invece il Forum alternativo vede partecipare migliaia di persone, 2000 solo quelle iscritte direttamente online, con la voglia e la possibilità di giocare un protagonismo sempre più forte nella rimessa in discussione di tutti i modelli, economico, energetico, di globalizzazione che fino ad oggi ci governano.”

“Scandaloso Alemanno e scandalosa la Giunta che non l’ha bloccato, chi amministra non può stracciare i voti di un milione duecento ventisettemila romani che hanno detto sì ai referendum pochi mesi fa, per una gestione pubblica dell’acqua, dei trasporti e dei rifiuti -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. La privatizzazione dei servizi pubblici è del tutto incostituzionale, servono nuove gestioni pubbliche e partecipate per l’acqua, negli interessi della collettività e con un protagonismo dei cittadini stessi, cancellando la remunerazione del capitale per i privati dalla tariffa. Serve una forte mobilitazione dei cittadini.”

SCARICA IL PDF